Marvel IT presenta
#88 – Le ultime reclute
di Fabio Furlanetto
e Mickey
In una località segretissima della contea di New York
Il Coordinatore accoglie Francis Barrison con inusuale cortesia nell’ufficio personale
del suo covo principale. L'ha adocchiata e la brama nella propria squadra, ma è
consapevole di quanto sia una bestia pericolosa da domare. Riportare sulla
cattiva strada chi ha intrapreso un convinto cammino per la redenzione richiede
strategie molto raffinate, ed è qualcosa che gli procura un gran gusto.
-Benvenuta, Shriek. E' stato comodo il viaggio?
Il Camaleonte, nei panni casuali di una giapponese, trasecola nel sentire
pronunciare parole gentili al suo boss. Ad ogni modo, sfila un cappuccio dalla
testa della scortata. Dal loro primo e ultimo incontro, c'è già qualcosa di
diverso in lei: ha tagliato la sua lunga chioma di capelli corvini in un agile
taglio mascolino.
-Nonostante non abbia potuto godere del panorama, non posso lamentarmi.
-Bene. E com'è andata al Ravencroft oggi?
-Ci stiamo riprendendo, è stata una giornata tranquilla.
-Hai ripensato alla mia proposta, dunque?
-Sì, e... ci tengo a ricapitolare i patti: il mio coinvolgimento rimane
segreto, il mio lavoro ha la priorità e
il mio unico obiettivo è la vendetta contro i Sinistri Sei.
-E non discuterai gli ordini che non siano in conflitto con le tue condizioni.
-Certo.
-Abbiamo pensato a tutto, Frances... Riorganizzeremo i tuoi turni in vista
della nostra... collaborazione, e tuteleremo la tua identità segreta. Come puoi
immaginare, un argomento in cui sono abbastanza ferrato - rimarca, pizzicandosi
la maschera che nasconde completamente il proprio volto.
Il suo scagnozzo coglie l'antifona, annuisce e si allontana.
-... e gradirei sapere com'è possibile che il Camaleonte sia allo stesso tempo
nel Sindacato e in una cella del Ravencroft.
Il Coordinatore non trattiene una risata.
-E chi ti dice che si tratti di Dimitri Smerdyakov? Guadagnati la mia fiducia e
ti daremo la risposta per questo triviale rompicapo.
Dopo un minuto, il lupus in fabula ritorna con un costume nero, che porge nelle
mani di Shriek.
-Accidenti. Il tessuto sembra... ottimo.
-E' il più traspirante possibile, data l'esigenza di coprire ogni singolo
centimetro della tua peculiare... carnagione.
Senza mostrare alcun imbarazzo, la Barrison si spoglia, rimanendo in biancheria
intima, e indossa la nuova divisa, che le calza come un guanto.
-Perfetto - commenta, con voce alterata da una specie di museruola prevista
nella sua maschera.
-Hai preferenze per il tuo nome di battaglia?
-Dal momento che voglio rinnegare Shriek, dal momento che dovrò tacere su
questa mia seconda vita e dal momento che voglio far calare il silenzio sui
Sinistri Sei... ho pensato che Murmur potesse essere appropriato.[i]
-Ottima idea, anche alla luce della maschera. Benvenuta nel Sinistro Sindacato,
Murmur.
Empire State
University
Facoltà di Scienze - Ufficio del Preside
Peter Parker non sapeva che cosa
aspettarsi dalla convocazione del preside Sloan. Dopo il licenziamento come
professore, pensava che non ci dovessero essere particolari problemi nel
riprendere e portare a termine i suoi studi di dottorato.
Quando ha trovato in ufficio il dottor Reynold Malakov, la sua autoproclamatasi
nemesi nel campo accademico, si è ricordato delle leggi di Murphy.
-... con largo consenso del consiglio di facoltà, il
dottor Malakov è appena diventato Professore associato, nonché responsabile del
suo programma di dottorato. Mi sono assicurato che sia a completa disposizione
per portare a termine il suo lavoro.
-Congratulazioni, professor Malakov -
gli stringe la mano Peter, per rispettare la forma.
-Grazie, signor Parker. So che abbiamo avuto qualche... tensione fino a
oggi, ma ciò dipendeva dai sospetti che nutrivo nei suoi confronti per il
coinvolgimento con il progetto che, poi, si è rivelato illegale e sovversivo.[ii]
Confidando nel lavoro della magistratura, ora posso stare tranquillo.
-Grazie.
-Iniziate a rivedere insieme il lavoro di tesi, per valutare quanto tempo sarà
necessario per chiuderlo. Buon lavoro! - li congeda Morris Sloan.
Il tempo di fare dieci passi all'esterno dell'ufficio e il neo-professore sputa
il rospo:
-Ovviamente quello era il motivo ufficiale. In realtà sai quanto ho osteggiato
il tuo incarico di insegnamento, ottenuto senza una vera gavetta, senza avere
il dottorato, sulla scia di un risibile riconoscimento. Adesso che sei un
comune dottorando e sei sotto la mia supervisione, ho avuto la mia
soddisfazione.
-L'importante è che si possa lavorare serenamente - risponde Peter, con tutta
la diplomazia di cui è capace.
-Ciò non vuol dire che non sarò severissimo con il tuo lavoro. Rivolterò la tua
tesi come un calzino.
Peter guarda altrove e alza gli occhi al cielo. Come se non avesse già
abbastanza gatte da pelare nei panni dell'Uomo Ragno, lo attendono settimane
molto lunghe anche tra le mura dell'università...
Daily Grind
-Per me il solito, Devon - dice
Betty Brant, al tavolino di un bar.
-Per lei, signore..? - domanda il ragazzo di colore all'uomo in giacca e
cravatta e dal viso vissuto che siede di fronte alla giornalista.
-Il caffé più forte che avete, ragazzo - ordina Schultz.
-Sono subito da voi - si congeda il cameriere.
Rimasti soli, la donna espira rumorosamente e bisbiglia:
-Non riesco a vederti vestito così. Potrebbero quasi scambiarti per una persona
importante, stai cercando di rimorchiare?
-La gente è
superficiale. Basta un completo da impiegato per sembrare un tipo a posto e andare
in giro inosservato.
-Utile, quando si è nella lista dei più ricercati dell'FBSA - ironizza la
donna, abbassando ulteriormente la voce. Saggiamente, visto che il cameriere è
di ritorno al tavolo per servire la loro colazione.
-Grazie, Devon. Allora, Herman, perché siamo qui?
-Perché sei l'unica persona sul pianeta per cui io abbia ancora un vago
interesse, pupa. E voglio aiutare la tua carriera...a patto che tu faccia la
brava.
-Ignorerò la prima parte per salvaguardare la mia salute mentale e passo a
chiederti: cosa vuol dire "fare la brava"?
-Che se ti do una soffiata tu non chiami le forze dell'ordine. Ti sembra una
condizione ragionevole?
-Dovrò far fare stretching al mio senso dell'etica, ma... si può fare, a meno
che non implichi che qualcuno si possa fare davvero male.
-Non se tutto va come deve andare.
-Di che si tratta?
-Dopo il Ravencroft, avete capito che aria tira...i Sinistri Sei stanno per
tornare, alla grande.
-Per la ottantaseiesima volta o giù di lì - lo canzona la donna, prima di
finire la sua bevanda.
-Anch'io ho i tuoi stessi dubbi.
-E allora perché diavolo ci ricaschi ancora? Sei in gamba, Herman, sei più in
gamba di così.
-Basta illudersi, Betty. E' come uscire dalla droga. Hai visto Octopus? Ci ha
provato, credo ce l'abbia messa tutta... ma è più forte di lui. Possiamo fare
un passo avanti, ma poi ne facciamo due indietro. Meglio non sprecare energie.
-Non è la mia filosofia di vita. Per che cosa vi sta usando Octopus, stavolta?
L'ennesimo tentativo di uccidere l'Uomo Ragno?
-Non solo. Oltre a conquistare la città...mettere in riga il nuovo
Coordinatore. Una questione di principio, se vuoi.
-Stupido orgoglio maschile. Comunque se non mi son persa un pezzo per strada,
non siete i Sinistri Sei... a meno che un membro non stia in panchina.
-Quanto sei sveglia, dannazione. Mi eccita da matti 'sta cosa di te.
Brant guarda altrove perplessa, mentre Schultz continua a fissarla. Riprende a
parlare con voce grave:
-Oggi torneremo a essere sei. Non appena ci saluteremo, io andrò a
prepararmi e mi apposterò su un tetto tra la Lexington e la 52esima strada.
Otto ha tarato il mio costume perché emetta una speciale vibrazione, che mandi
in risonanza certe...molecole e...liberi il sesto membro del gruppo. Non ti
chiedo se è chiaro, perché non mi ripeterò e non aggiungerò altro. Non
deludermi. - conclude Shocker, bevendo tutto d'un sorso il suo caffé forte e
lanciando sul tavolo una banconota da dieci dollari. - Il resto come mancia al
tuo amichetto negro.
-Aspetta... - prova a fermarlo Betty, ma il criminale è già uscito e si è
dileguato nella folla.
Per quale insano motivo non dovrebbe chiamare l'FBSA e avvisare della probabile
evasione di Quicksand?
In una paninoteca di Manhattan
Le donne che lavorano al Daily Bugle devono avere un
debole per gli uomini pericolosi.
La giornalista Angela Yin e
l'istruttore di palestra Michael Bingham sono a pranzo insieme, come spesso
fanno da quando si sono messi insieme, mesi or sono. Il panino del ragazzo è
una discreta pila di carne di pollo a malapena contenuta tra due fette di pane
integrale, e la cosa non smette di divertire la sua donna.
-Io avrei bisogno dell'acido muriatico per digerirlo. Una volta o l'altra ti
porto a quei campionati di abbuffate, secondo me prenderesti il primo---- oh,
scusa, devo rispondere - si interrompe, accompagnata dalla vibrazione del
cellulare.
Michael
osserva la ragazza parlare, ma non presta più di tanto attenzione alle sue
parole: ha capito che è una telefonata del Daily Bugle e la cosa lo annoia. La
sua attenzione viene del tutto deviata quando qualcos’altro che sussurra nelle
sue orecchie:
“Sei stato prescelto”
Un boccone
del panino gli va di traverso. Nonostante siano giorni che sente bisbigli del
genere, non riesce a farci l'abitudine; né li aveva mai avvertiti così
distintamente. Dopo aver ingoiato a fatica, domanda ad Angela:
-Hai detto qualcosa?
-Shh. E’ per
lavoro – risponde a bassa voce la sua fidanzata, coprendo il telefono con una
mano.
“Loro non possono sentirmi. Solo tu sei il prescelto,
Ragno di Sangue”
Michael si
guarda attorno per cercare di capire da dove provenga quel suono, senza
successo.
“Ma che
diavolo...” pensa.
“Uccidi la ragazza. Uccidi tutti i miscredenti e rendi
gloria al mio nome” continua il
sussurro.
-Nessun
problema, sono in zona, sarò subito lì – conclude Angela, rimettendo il
cellulare nella borsetta.
“Uccidila”
-Era Betty,
del Bugle; Quicksand sta scappando. Devo andare verso il Four Freedoms Plaza –
spiega la ragazza, alzandosi in piedi. Michael la afferra per un braccio.
“Uccidila”
-Lascia che
ti dia un passaggio – si propone Michael. Il suo è uno sguardo a cui non si può
dire no.
-Oh, grazie!
Sei così dolce – risponde Angela, sorridendo genuinamente.
-Un vero
santo – scherza Michael.
“Uccidila nel nome del Dio Ragno” insiste la voce nella sua testa.
Empire State University
Mensa universitaria
-Lo so, tu hai ragione: se non
recupero l'ultima stagione del Dottore adesso che sono a spasso, non la
recupero più... ma tu non immagini come perfino adesso io non trovi il tempo di
respirare - confessa Peter Parker prima di mettere in bocca un cucchiaio di
fagioli.
-Posso solo immaginare, con la bambina e il lavoro al Bugle... - conviene Emil
Sisko. Peter lo considera un bravo ragazzo e sarebbe quasi tentato di dirgli
che la famiglia rappresenta solo una buona metà dei suoi impegni.
-Eh, per non parlare di Malakov. Sembra uscito da un romanzo d'appendice russo,
il classico tizio che ti deve rendere la vita un inferno sul posto di lavoro.
May prenderà il diploma prima che io riesca a prendere il dottorato, a
giudicare dal piede con cui abbiamo cominciato.
Il collega ride, poi rischia di strozzarsi con i suoi fagioli. Ma non dipende
più di tanto dalla risata a bocca piena, quanto dall'improvvisa apparizione di
Maureen Goodwin.
-E' libero qui? - domanda candidamente, e i due ricercatori fanno cenno di sì
con la testa, l'uno con entusiasmo adolescenziale, l'altro con combattuta
rassegnazione. Sisko non perde tempo per attaccare bottone e si appiglia alla
cosa che più li lega: l'aver vissuto il recente attacco super-criminale
all'università.
-Ehi, avete letto che oggi portano Quicksand da Reed Richards?
-Già... - annuisce la ragazza, con lo sguardo perso altrove, mentre scarta le
posate dal loro involucro igienico.
L'Uomo Ragno vorrebbe sapere se Catalyst si è data da fare
per conto proprio al riguardo. Non potendo chiederglielo direttamente, decide
di intraprendere il discorso dal fronte di ciò di cui hanno parlato nelle loro
identità civili.
-A proposito, Maureen, per caso hai parlato con qualcuno della Scientifica di
quella tua idea per rintracciare Quicksand...? O hai proseguito le ricerche in
tal senso..?
-Mmm, non proprio, prof...
Il discorso cade e l'arrampicamuri si ripromette di far visita alla ragazza in
altre vesti.
Cala il silenzio per qualche secondo, in cui gli astanti approfittano per
mandar giù le ultime cucchiaiate di puré. Peter non può fare a meno di notare
come lo sguardo di Emil ricada spesso e volentieri su Maureen. Non c'è bisogno
di un sesto senso per capire che la cotta per la ragazza non gli è ancora
passata, anzi. In altre condizioni avrebbe cercato di fare da cupido, ma la
Goodwin è un soggetto pericoloso, da quando ha deciso di fare la supereroina.
Senza contare che ha la testa altrove, se non più per Peter Parker stesso,
almeno per l'Uomo Ragno. Deve distrarre le sue attenzioni.
-Emil, in questi giorni dovrò uscire con amici di Mary Jane... ti va di unirti
a noi e di farmi compagnia? - gli domanda, col più basso tono udibile
possibile, per non coinvolgere la sua ex studentessa.
-Uh? Ma non saranno tutti attori e modelli..?
-Attori, perlopiù, sì, ma non pensare che siano tutti fighi. Più che altro, è
che so che parleranno di lavoro e teatro e... rischio di addormentarmi ad occhi
aperti - sorride Peter. Anche perché ha in mente di presentargli la
protagonista di Hairspray, single e
in sovrappeso come da copione, e già immagina la sua faccia.
-Va bene, grazie. Ci farà bene cambiare aria!
Tra Lexington Avenue e la 52nd Street
-Che cosa è successo?-domanda Angela Yin a un poliziotto dal finestrino, a
un isolato più in là rispetto all'incrocio incriminato. La macchina di Bingham
non può proseguire oltre per l'inevitabile posto di blocco.
-Non si capisce, il furgone si è ribaltato, ha iniziato a uscire sabbia...torni
in macchina per favore, la situazione è sotto controllo.
A giudicare
dalle testimonianze raccolte, dev’essere questo il momento dell’evasione... dopo
che sono saliti in macchina e sono arrivati all'incrocio, con tutto il traffico
congestionato. Come ha fatto Betty Brant ad avvisarla per tempo..? Glielo
chiederà dopo.
-Io mi avvicino per cercare la mia collega e scattare qualcosa! - annuncia
Angela, scendendo di corsa dall'auto.
-Fa' attenzione, tesoro- si raccomanda Michael.
"Augurati che venga colpita da una
pallottola vagante. E' una parente della Libellula, merita di morire"
gli ricorda la voce nella sua testa. Una voce che assomiglia sempre più a quella
del Dio Ragno.
Michael chiude gli occhi, tamburella con le dita sul cruscotto, poi punta la
sua attenzione al di là del posto di blocco: qualcosa ha appena scagliato la
porta del furgone a dieci metri di altezza.
Le prima urla
e i primi spari seguono quasi all’istante. Una parte di lui brama l'azione. Un’altra
tiene davvero a quella ragazza, che è rimasta con lui anche dopo aver
conosciuto il suo passato. Per questo un piccolo fremito di preoccupazione lo
pervade, quando la perde di vista nella bolgia che si sta scatenando nell'altro
isolato.
Un respiro di sollievo lo coglie alla vista della fotoreporter, che rientra in
macchina con passo deciso.
-Già fatto?
-E’ una bella
donna – risponde Angela, cercando qualcosa nella borsetta.
-Chi?
-Angela Yin –
risponde lei, guardandolo negli occhi mentre estrae una pistola.
-Angela, che
cosa...
-Tieni le
mani dove posso vederle. Per chi lavori veramente?
-Non so di
cosa stai parlando! – protesta Michael.
-Sei il Ragno
di Sangue. Sei venuto a recuperare Quicksand? Lavori per il Dottor Octopus?
-Angela, lo
sai che ho smesso con quella vita!
-E’ quello
che hai detto anche a lei – ricorda la donna, cambiando rapidamente forma.
Michael la riconosce: è la stessa tizia della Procura con cui ha stretto
l’accordo che gli sta garantendo la libertà vigilata.
-Tu...sei...
-Il
Coordinatore ha uomini ovunque. Molti di loro sono io – spiega la donna, la cui
pelle diventa bianca come la neve ed il cui volto lascia spazio al nulla.
“Lei è un mio avatar, prescelto”
-Il
Coordinatore? Sei un aspetto del Dio Ragno?
Il Camaleonte
esita, fissandolo con espressione neutra. Il Coordinatore aveva ragione...
-Certo,
perché no? Sono una sua sacerdotessa – spiega il Camaleonte, cambiando forma e
in una donna che sembra appena uscita da un film fantasy.
-Non sono
degno della sua attenzione – si scusa Bingham, chinando la testa in segno di
rispetto.
-Il
Coord...il Dio Ragno vuole darti una nuova possibilità, Michael. Ti vuole nel
suo gruppo.
-Sono onorato
di essere uno dei suoi apostoli.
-Ci
consideriamo più un...Sindacato. Teniamoci in contatto – conclude la
sacerdotessa, prendendo la forma di una donna che Michael non ha mai visto in
vita sua mentre gli porge un cellulare.
La donna
scende dall’auto, allontanandosi per mescolarsi tra la folla.
Empire
State University
Dipartimento di Fisica
Lo smartphone di Peter Parker
vibra per una notifica. Dev'essere importante, per le impostazioni restrittive
che ha previsto. Si tranquillizza che non riguardi la sua famiglia, ma gli dà
comunque da pensare. Quicksand è evasa durante il trasporto verso il Four
Freedoms Plaza.
Il suo primo istinto gli suggerirebbe di mollare tutto, indossare il costume e
andare a fermarla - per l'ennesima volta in poco tempo.
Qualcuno lo riporta alla realtà.
-Parker, spero ci sia un motivo importante perché stai bighellonando con il tuo
cellulare. Giochi a Candy Crash,
forse? - lo riprende sarcasticamente Malakov.
-No, professore. Mi hanno semplicemente comunicato che Quicksand è evasa.
Potrebbe interessare anche l'università, visto ciò che è successo di recente -
cerca di rigirare la frittata.
-Non credo abbia più nulla da rubare, qui dentro. Di certo niente che abbia a
che fare con le tue banali ricerche. Piuttosto, datti da fare per renderle
accettabili.
Peter stringe i pugni. Malakov è davvero sopra le righe, nel suo mobbing.
Purtroppo ha il coltello dalla parte del manico. Ha già costellato la sua bozza
di tesi di (legittime) osservazioni e correzioni, e adesso si ritrova una lunga
batteria di test da fare... e il suo dottorato è appena ricominciato. Può forse
sparire in un momento così critico?
"Probabilmente non farei in tempo ad arrivare... e sono sicuro che se ne occuperanno
i Fantastici Quattro" si convince, per mettere a tacere la propria
instancabile coscienza.
Dopo aver smontato, si accerterà che sia tutto a posto.
Giusto..?
Sulla Lexington Avenue
-Ragazzi,
avevo detto di non cominciare la festa senza di me! - si annuncia l'Uomo Ragno.
Mai come in questi casi serve sdrammatizzare, quando si raggiunge il luogo del
disastro e si trova un'intera squadra di poliziotti fuori gioco. Anche il fatto
che Malakov scatenerà un putiferio quando si accorgerà che Peter se ne è andato
un minuto dopo aver ricevuto la chiamata passa in secondo piano.
-Hai un ca##o di teletrasporto, ragno? - lo saluta Quicksand, trasfigurando in
una tempesta senza più fattezze umane.
-Che linguaggio! Viva la parità dei sessi...
A poco vale il senso del pericolo quando si viene accerchiati da un turbine di
sabbia che ti prende e ti sballotta sulla facciata di un palazzo opposto. Con
un effetto quasi comico, l'arrampicamuri vi rimane incollato, sia grazie al suo
potere, sia grazie all'impronta che il suo corpo ha lasciato nel cemento. "Peccato
che stavolta io non abbia un Trasmutatore Neutronico ad aiutarmi", si
rammarica l'eroe, cercando di snocciolare nella propria mente tutti i modi con
cui ha sconfitto l'Uomo Sabbia nel corso degli anni. E' ancora intontito dalla
botta e, preso da questi pensieri, non approfitta dei suoi riflessi inumani per
sfuggire a una scarica di vibrazioni, che lo sgancia dal palazzo e lo fa
rovinare per strada, ai piedi dell'autore dell'attacco.
-Oh, finalmente, Shocker! Sono giorni che vi cerco...Perché non rispondete
alle mie chiamate?
Schultz infierisce una salva letale, nelle intenzioni un colpo di grazia, ma
stavolta Spidey ha ripreso il controllo della situazione e con una capriola è
alle sue spalle.
-Questa è la volta buona che ci lasci le penne, aracnide...
-Sì, eh? Che barba - dice, mentre con un pugno fa schiantare Shocker contro
lo stesso muro da cui l'aveva fatto cadere - Due scontri con voi nel giro di qualche
settimana? Sto perdendo punti!
Una spaccata in volo gli fa evitare un pugno alle spalle della donna-sabbia che
gli avrebbe spappolato qualche organo e che si limita a fare un buco nel
marciapiede.
-Ma lo sai che non ho idea di come ti chiami davvero? Sarà che non avevo tempo
da perdere nel chiedermelo...ma ormai siamo più intimi, è un passo che dovremmo
fare!
-Mi fai venire solo voglia di tapparti la bocca.
-Rieccoci qui - sono le ultime parole dell'Uomo Ragno, prima di tapparsi bocca
e naso con la mano sinistra. L'esperienza gli ha insegnato che, quando vogliono
giocare sporco, gli esseri come l'Uomo Sabbia possono uccidere semplicemente
intasandoti le vie aeree. Cerca un diversivo e gli giunge inaspettato da
Shocker, che tenta di travolgerlo ancora alle spalle ma finisce solo per
disperdere i granelli della sua collega.
Quando
Quicksand tenta di ricomporsi, l’Uomo Ragno la distrae usando la ragnatela come
fionda per scagliarle addosso la portiera del blindato...e nel farlo si espone
all’attacco di Shocker.
-Hey, aspetta
il tuo turno Herman, prima le signore ricordi?
-D’accordo –
replica Quicksand, rendendo il pugno destro solido come la roccia e colpendo il
Ragno in piena faccia con un gancio. L’arrampicamuri cade in piedi, ma ancora
intontito dal colpo e sotto tiro da parte di Shocker.
Un
inconfondibile suono di sirene sembra far fermare il tempo.
-Sta arrivando Codice Blu.
-Alla buon'ora... - biascica Peter Parker, inascoltato.
-Portami dove devi, Shocker. Non corriamo rischi inutili.
L'uomo annuisce, guarda il suo nemico attraverso la maschera e leva i tacchi.
Testa-di-tela trova la forza per sollevare un braccio e sparare una ragno-spia
verso Schultz. Gli sfugge un "Sì!" quando l'obiettivo viene centrato
in pieno.
L'ennesima folata di sabbia confonde la vista e, quando la tempesta è passata,
non c'è più traccia di entrambi i supercriminali.
"Spero solo che la spia non sia volata via..."
Un minuto più tardi, una Fantasticar atterra dolcemente accanto all'Uomo Ragno,
che pur malconcio, sfrutta una certa rabbia dettata da quell'apparizione
incongrua per rialzarsi e sbraitare:
-Sapete che sono un ragazzo garbato e conto che mi perdonerete per quello che
sto per dire: mi prendete per il c##o?!?[iii]
-Scusa il ritardo, Testa-di-tela - fa spallucce la Torcia Umana, raggiungendolo
con un balzo nel modo in cui sarebbe sceso da una delle sue decappottabili di
lusso.
-E io che pensavo che aveste la base qui dietro, e non a Poughkeepsie! -
insiste l'arrampicamuri, incredulo.
-Sono mortificato, Uomo Ragno. Quicksand era sotto la mia responsabilità e ho
permesso che sfuggisse e creasse questa baraonda - ammette Mr. Fantastic.
Spidey sbuffa, scrolla la testa, se la gratta e dice:
-Non tutto il male viene per nuocere, ragazzi. Ho appioppiato una spia su
Shocker. Se ne seguo il segnale e voi siete così gentili da
accompagnarmi...potrebbe portarci dritto al covo dei Sinistri Sei, e potremmo
catturarli tutti.
-E' il minimo che possiamo fare, ragnetto...e già mi pregusto la battaglia - si
sfrega le mani rocciose la Cosa.
Schiffman's Agency
Mary Jane Watson-Parker si è precipitata nello studio del suo agente dopo le
prove, per colpa di un enigmatico messaggio che le chiedeva di passare. Lo
studio è praticamente un monolocale di venti metri quadri, ingiallito e impregnato
di fumo di tabacco. Un po' le fa meraviglia che quest'uomo sia un promotore
d'immagine. E il fatto che quell'odore le faccia tornare voglia di fumare non
contribuisce a disporla nel migliore dei modi.
-Maxie, lo sai che gli Stark hanno inventato apposta degli affari rettangolari,
tascabili, per poter parlare a distanza e risparmiare tempo prezioso, vero? Si
chiamano cellulari! - gli dice sarcastica l'attrice, dopo i convenevoli.
-Lo so, lo so, ti ho mandato un sms... ma io rimango un uomo d'altri tempi... e
voglio che tu stia seduta davanti a me mentre ti aggiorno. Su, su - le indica
compulsivamente la sedia di fronte alla sua scrivania.
-Mi fai andare in fibrillazione... mi candidano a qualche premio?! - si sistema
la donna, come se fosse seduta su tizzoni ardenti.
-No, macché... meglio, meglio! Tu vedi troppo in piccolo, cara... il teatro ti
sta stretto!
-Di che parli, Max?!
-Mary Jane... vuoi tornare a fare televisione?
Verso la periferia continentale di New
York
L'Uomo Ragno e i Fantastici Quattro avrebbero potuto ingannare il tempo
della trasvolata aggiornandosi sulle loro avventure delle recenti settimane, ma
la ragno-spia non glielo permette: l'arrampicamuri deve concentrarsi per
seguirne il segnale e, al contempo, deve dare sommarie indicazioni alla Cosa
che guida la Fantasticar, avvolta in una bolla di invisibilità.
-Più a babordo! - comanda tra il serio e il faceto Spidey.
-Come se fosse già facile guidare stando dietro al tuo quinto senso e mezzo...
sai almeno che significa?
-Secondo me stai andando a tentoni, io non vedo niente: nessuna macchina o
moto... - si sporge la Torcia Umana, per guardare meglio il piano stradale
dall'alto.
-Vero, nulla di sospetto, e la velocità con cui sembra muoversi il segnale
suggerisce che non sia a piedi, né con un mezzo motorizzato ordinario -
ipotizza Reed Richards, nella cui mente si profila un complesso calcolo di
dinamica fisica.
-Devono essere nel sottosuolo, lo sento vagamente...
-Potrei creare un campo invisibile al livello dell'asfalto - commenta
sovrappensiero Susan, visibilmente annoiata dalla ricerca e affaticata
dall'occultamento.
-Non vogliamo dare oltre nell'occhio prima di trovare il loro covo, ricordi? - la
contraddice suo marito.
-Pensavo avessi smesso da almeno un decennio questi toni accondiscendenti da
maschio della tribù...
Per quanto stiano scherzando, l'Uomo Ragno interviene, involontariamente, a
sedare gli animi:
-Aspetta, frena! Mi pizzica più forte... e più costante. Shocker dev'essersi
fermato. Ben, sai fare un atterraggio discreto in questa zona?
-Va bene che le robe discrete le faccio controvoglia, ma la sola domanda mi
dovrebbe offendere.
-Ma dove siamo finiti? Sembra un posto peggiore di Yancy Street - commenta
Johnny.
-Oh, basta, dopo questa missione io torno nei VCO - scrolla la testa Ben Grimm.
Le perplessità della Torcia Umana contagiano il resto della squadra, mentre
segue l'Uomo Ragno in un vicolo mal tenuto.
-A meno che non ci sia l'accesso a un tesseratto, non vedo dove possa esserci
spazio per un covo di super-criminali tra questi caseggiati - sussurra Mr.
Fantastic. Sua moglie garantisce per la loro invisibilità, non per la loro
inudibilità.
-Oh, no... - lamenta il tessiragnatele, indicando un puntino rosso a qualche
passo da loro, verso il fondo - La ragno-spia è lì per terra..
-L'ha... l'ha trovata e lasciata qui? Shocker dev'essere comunque da queste
parti... - dice speranzosa la Donna Invisible.
-No... - è la risposta dell'Uomo Ragno. Si è avvicinato abbastanza al suo
gadget abbandonato da riuscire a leggere una scritta, incisa accanto ad essa
nell'asfalto, come da unghie affilate:
ci sei cascato, ragno
Peter Parker punta
lo sguardo verso il soffitto, tende le braccia verso il cielo ed urla:
-Nooooooooooo!
Sulla Lexington Avenue, mezz'ora
prima
Herman Schultz si sistema il completo e, come se nulla fosse, si china per chiudere
la sua valigetta piena di qualcosa di trapuntato e di color giallo senape.
Questa posizione è il modo più efficace per comunicare con Quicksand, nascosta
nel tombino sotto i suoi piedi.
-Guarda un po' che ho trovato sul mio costume, mentre lo mettevo a posto -
bisbiglia a labbra ferme. Prende un piccolo ragno rosso e cerca di
mostrarglielo.
-Che cos'è? - gorgoglia la donna.
-Una ragno-spia, per rintracciarci. Anni di scontri reciproci mi avranno pure
insegnato qualcosa, no? Senti, puoi comandare una parte di te come se... avesse
vita propria? - le domanda, mentre si attarda ad allacciarsi le scarpe in
vernice nera.
-E' faticoso e spiacevole, ma...sì, perché?
-Di' a un tuo mucchietto di sabbia di portare questo dall'altra parte della
città, il più lontano possibile - le ordina, lasciando cadere la ragno-spia
nella feritoia - Tu, invece, seguimi sotto il livello stradale: ti porto dal
dottor Octopus. E prendi un bel respiro, perché faremo un lungo giro per
seminare la polizia e arrivare dai nostri amici...
Porto di New York, Molo 4
A bordo della CS Marie Curie
Quicksand deve ammettere di essere
impressionata: ha già lavorato con altri gruppi di super-criminali in passato,
ma il fatto che i Sinistri Sei abbiano una base segreta proprio dove un tempo
abitavano i Fantastici Quattro è affascinante.
-Allora, qual è la tua storia? Sei
troppo vecchia per essere la figlia di Marko – le chiede Electro.
-Non sono affari tuoi. Dov’è il
Dottor Octopus? Credevo volesse parlarci del prossimo piano.
-Arriverà, il vecchio Otto ha un
debole per i momenti teatrali – commenta l’Avvoltoio.
-Anche Shocker, a quanto pare. Gran
bel modo di far fesso il Ragno! – si complimenta Electro, battendo il cinque a
Shocker. Dopo tanti anni, forse le cose
iniziano a girare per il verso giusto per Herman Schultz. Almeno fino a quando
un uomo-lucertola non spunta dall’ombra.
-Ghaaah!!! Odio questa cosa!!! –
Shocker urla, rilasciando d’istinto una scarica di vibrazioni dai propri
guanti.
Lizard assorbe il colpo facendo un
passo indietro, per poi prepararsi a saltare addosso a Shocker; solo una
dolorosa scarica provocata dal suo collare lo mette a terra. L’assalto è stato
così repentino da aver lasciato i presenti senza parole. L’unico a commentare è
il Dottor Octopus, che si avvicina con tutta calma. Come ha sempre fatto dal
suo ritorno indossa un ingombrante impermeabile, questa volta con un robot ad
otto tentacoli aggrappato alla spalla sinistra.
-Dottor Connors. Capisco il suo
istinto territoriale, ma dovrà imparare a lavorare con i suoi colleghi.
-Se non ci mangia prima. Seriamente,
che ce ne facciamo di questo mostro!?
-Oggi hai dimostrato il tuo talento,
Shocker, ma mi sorprende che tu non l’abbia capito. C’è un solo motivo per
radunare i Sinistri Sei.
-Uccidere l’Uomo Ragno? – chiede
Quicksand.
-Mettere a fuoco la città.
Anche dietro gli spessi occhiali,
l’ombra della follia negli occhi del Dottor Octopus è inconfondibile.
CONTINUA !